Ag2r La Mondiale, Bakelants racconta: “Investito da una moto mentre ero in barella”
Non solo la caduta per Jan Bakelants. Finalmente tornato a casa dopo il terribile infortunio a Il Lombardia, il corridore della Ag2r La Mondiale racconta a Sporza quel che ricorda di quella terribile giornata che lo ha visto lasciare la corsa con la frattura di sette costole e quattro vertebre lombardi, una di queste anche spostata. Ora è dunque per lui il momento della fisioterapia e della rieducazione, anche se ancora non è certo di poter tornare alle corse un giorno. Ma non è stata solo la caduta a spaventarlo, il belga è stato investito mentre era in barella…
“Fra un mese faremo nuovi esami e i dottori mi diranno se tutte le vertebre sono a posto – spiega – I dottori sono fiduciosi, ma ovviamente non possono garantirmelo al 100%. Attualmente, non è la mia priorità comunque. Solo quando mi sarò ripreso, posso cominciare a pensare se tornerò, anche se non son più giovanissimo”. Bakelants si muove ora da solo, cercando di riprendersi il prima possibile, con il movimento che è quasi costante visto che “non posso stare nella stessa posizione o seduto troppo a lungo”.
Nel suo racconto della giornata vissuta, emerge anche un particolare da commedia dell’assurdo. Quasi un classico del cinema tragicomico, la macchina o moto che non è stata messa in sicurezza e che in discesa va da sola. Peccato che in questo caso, il mezzo senza controllo sia finito proprio sul corridore belga, che era appena stato riportato sulla strada, non senza fatica, dai soccorritori che lo erano andati a riprendre nel dirupo, in mezzo agli alberi.
“So che non erano le condizioni migliori per lavorare – esordisce – Dovevo essere messo su una barella, ma non è stato fatto in maniera molto delicata. Inoltre, quando devi passare in mezzo ai rami, sai che qualcosa può anche succedere, che anche il più piccolo movimento può essere fatale con un infortunio alla schiena”. Fin qui tutto potrebbe essere nella norma di un contesto estremamente complicato, ma quel che viene dopo è quasi inimmaginabile.
“Penso che sono stato abbastanza fortunato di non aver subito un infortunio ancor più grave dopo la caduta – racconta – Sarebbe potuta andare davvero molto peggio dopo. Infatti, quando mi hanno finalmente riportato sulla strada, una moto mi è passata addosso. L’autista non ha controllato la situazione, pensava di aver fermato il veicolo, ma è andato ancora dritto e mi è passato sulle gambe. Penso che sia allucinante che qualcosa di simile possa accadere in una corsa WorldTour. E di questo nessuno mi ha chiesto scusa…”
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